L
a fama e la bellezza mistica di questo posto l’avevamo già notata negli arrivi di diverse tappe del giro d’Italia.
La curiosità ci ha spinto così a visitare questo posto incastonato in un anfiteatro naturale tra le montagne biellesi: il Santuario di Oropa.
Raggiunto il luogo in mattinata ci troviamo di fronte ad un’architettura imponente, formata da alti cancelli che quasi delimitano quel posto unico, spirituale contrapponendosi alla nostra vita quotidiana e materiale.
E’ davvero incantevole. Inoltre essendo arroccata su una montagna, la prospettiva, ci induce davvero a considerare la sacralità del posto con i porticati e la grande cupola sullo sfondo che sovrasta il panorama.
Si respira aria di pace e tranquillità e non essendo così affollato riusciamo a goderci ogni attimo.
A
metà del cortile interno circondato da porticati, troviamo la caratteristica fontana del Santuario di Oropa da cui sgorga una freschissima acqua che si può bere grazie alle tradizionali padelle in acciaio. I pellegrini fin dall’antichità erano soliti fermarsi e rigenerarsi dopo aver percorso tanti chilometri.
Sulla destra della fontana troviamo poi l’antica basilica che custodisce la statuetta della Madonna Nera di Oropa.
Nelle storie relative alla fondazione del Santuario si narra che la statua fosse stata nascosta da Sant’Eusebio e posta sotto ad un masso per impedire che gli eretici la rubassero.
Quel masso è ancora presente e gli abitanti di Fontainemore costruirono nel Settecento una cappella votiva, oggi detta Cappella del Ròc (ovvero della roccia).
Successivamente fu costruita una chiesa inglobando parzialmente anche un secondo masso erratico, che si trova nella parte nord-occidentale della chiesa, detto Roc ‘dla Vita (ovvero roccia della Vita). Questa grossa pietra, era nota in passato per essere legata a culti pagani relativi alla fecondità.
L’uso delle donne di strofinarsi sulla pietra per propiziare la nascita di un figlio, diffuso nel Medioevo, si ridusse progressivamente al gesto di battere il sedere contro il masso.
I
l santuario essendo luogo di pellegrinaggio fin dal settecento, ha avuto un’incessante espansione tanto che nell’Ottocento è stata progettata la costruzione di una seconda corte in cui ospitare anche il cimitero.
Successivamente un nuovo cimitero monumentale in sostituzione di quello antico era stato costruito a ovest del santuario poco distante dalla via del Sacro monte ove si realizzarono le tombe di famiglia delle principali famiglie nobili e notabili del biellese. Tra di esse diverse riportano simboli esoterici come quella di Quintino Sella che è addirittura a forma piramidale, chiaro riferimento alla massoneria.
V
erso la fine 1800 inizia la costruzione della monumentale chiesa nuova. La prima pietra del nuovo tempio, che con la sua imponente cupola sovrasta quel luogo.
Un colle a sud del santuario venne spianato in modo che il santuario diventi visibile anche dalla città di Biella.
La tradizione vuole che la statuetta della Madonna Nera, nonostante il tempo, non presenterebbe alcuna traccia di tarlatura e di logoramento; il piede, nonostante venne toccato da molti pellegrini per pregare e chiedere una Grazia, non si sarebbe consumato; infine si dice che sui volti della Vergine e del Bambino la polvere non si fermerebbe mai.
Una signora del posto ci ha anche narrato un fatto molto particolare: dopo che fu costruita e consacrata nel 1960 la nuova basilica più grande e imponente nella parte nord del complesso, la statuetta sembrerebbe essere diventata pesantissima, talmente pesante che sarebbe impossibile spostarla dalla chiesa vecchia a quella nuova.
C
onsigliamo la visita di questo posto sia a persone anziane che a giovani, poichè oltre all’architettura e alla sacralità del posto, si può apprezzare anche il paesaggio naturalistico tutt’intorno.
Per i più intraprendenti è possibile fare trekking o prendere la funivia per arrivare al lago Mucrone posto a 1984 metri di altitudine per immergersi ancora di più nella natura e passare così una giornata di tranquillità immersi in queste stupende montagne.
(Prossimamente descriveremo questo incantevole lago smeraldino e la meravigliosa flora che lo circonda)
Devesi, questa nuova fabbrica, secondo il progetto, ergere non più a canto come la presentanea, ma bensì in testa al gran Cortile, che immediato vi presta accesso, così che dirimpetto trovisi della Gran Porta, che già formata vi esiste, sebben fin dal presente non ancora aperta
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